Quando si parla del presepe, si è soliti fare riferimento ad una data, il Natale del 1223, quando San Francesco lo avrebbe “inventato” a Greccio (Rieti). Se il miracolo francescano può essere considerato un passaggio rinforzante nella tradizione giunta fino a noi, di fatto il presepe non ha una precisa “data di nascita”, in quanto si è venuto formando nei secoli attraverso usi e forme diverse, nella pittura e nella scultura delle chiese, nelle sacre rappresentazioni.
C'è un fatto singolare da sottolineare: la sensibilità missionaria dei nostri tempi insiste molto sulla necessità di inculcare il vangelo nelle diverse realtà etniche e territoriali. Orbene, si può dire che il presepe è una tradizione che da tempo esprime vivamente una lettura dell'Evento cristiano dentro l'esperienza storica di ogni popolo. Il presepe è infatti una tradizione che coinvolge tutti i paesi cristiani e tutti i cristiani nei vari paesi, e ognuno ha un suo modo di celebrare e raffigurare la nascita di Cristo. Ogni popolo fa il presepe a modo proprio, con la fantasia della propria terra secondo lo spirito della fede.
E' dentro questa tradizione che è maturata la passione per il presepe che caratterizza la vita e l'impegno di Carlo Battista Castellini nato a Bornato di Cazzago San Martino (Brescia). Affascinato dai presepi fin da bambino, è stato in particolare il padre Francesco che ha trasmesso al figlio Carlo l'amore al presepe, un amore coltivato con la formazione e la crescita del senso religioso della vita, insieme con un innato gusto artistico. Questo spirito ha trovato un terreno propizio per uno sviluppo impensato in due direzioni: quella professionale perché Carlo Castellini è un falegname e quella culturale alimentata soprattutto nella consuetudine del viaggiare, alla scoperta di tutte le contrade del mondo e ovunque alla ricerca del presepe originale.